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Formadi Frant

Produzione:
Carnia.

Formaggio di colore giallo scuro, in forme alte 10 cm e di diametro di 30-40 cm. Il sapore è a contrasto tra dolce e piccante. È il risultato della mescolanza di diversi formaggi tipo “latteria” a differente livello di maturazione (40-90/100 giorni-più di 7 mesi) sminuzzati a fettine, cubetti e scaglie con aggiunta di sale, pepe e latte. Il tutto è poi impastato a mano con aggiunta di panna per dare morbidezza al prodotto. La preparazione del Formadi frant, che spesso ancora oggi avviene in ambito famigliare, aveva lo scopo di recuperare e conservare formaggi non idonei alla stagionatura, e perciò frammentati, poi miscelati e impastati con sale, pepe, latte e panna fino ad ottenere un composto omogeneo da consumarsi quando abbia acquisito, dopo circa 40 giorni di conservazione, il sapore particolare in cui il piccante è posto in contrasto con la sensazione di dolce.

5 structures that produce Formadi Frant

Friuli

Malga Zermula

Da Paularo, su strada asfaltata, si seguono le indicazioni per Passo del Cason di Lanza; in località ”Baita da Nelut” si sale a destra su una pista forestale (CAI n. 442) molto ripida che porta alla casera Zermula. Lungo la viabilità che da Paularo porta alle malghe, circa un chilometro dopo la “Maina della Schialute”, una tabella sulla destra indica l’inizio del sentiero che in breve porta alla “Palma”, poderoso e secolare abete bianco censito tra i monumenti naturali del Friuli Venezia Giulia. Dal tronco principale, inclinato da chissà quale evento naturale, si sono sviluppate sei piante che oggi appaiono altrettanti fusti di notevoli dimensioni. Nelle vicinanze della malga sono presenti ancora i resti delle trincee dei conflitti mondiali. Proseguendo lungo la strada costruita al tempo della Prima Guerra mondiale è possibile raggiungere la cima del panoramico monte Zermula (2.143 m).

Friuli

Malga Moraretto

La malga è stata ricostruita dopo essere stata distrutta da una slavina negli anni ‘80. Dalla casera Moraretto si raggiunge, su strada o sentiero CAI n. 143, il rifugio Marinelli (2.111 m), per poi scendere verso il Passo di Monte Croce Carnico, attraverso il sentiero CAI n. 148. Sui pascoli che si estendono dalla casera al rifugio Marinelli si è stabilita una numerosa colonia di marmotte. Il rifugio Marinelli fu costruito nel 1901 e venne dedicato a Giovanni Marinelli, geologo e primo presidente della Società Alpina Friulana e al figlio Olinto, anch’esso presidente della SAF. Nel comune di Forni Avoltri, la frazione di Collina riveste un'importanza significativa nel settore lattiero-caseario regionale, in quanto nel 1881 nacque la prima latteria cooperativa turnaria, di cui rimane ancora l'edificio con l'antica insegna.

Friuli

Malga Confin

Lungo la mulattiera storica, che da malga Confin scende a Venzone, si trova la caratteristica Chiesetta del ‘400, dedicata a San Antonio, tradizionalmente riconosciuto come protettore del bestiame e dei viaggiatori. Molto suggestivo l'abisso del Plauris. La forca Campidello è inserita tra i sentieri della Guerra. Da malga Confin si possono intraprendere i seguenti itinerari escursionistici: per Borgo Povici in Val Resia (CAI n. 702), attraverso la forca Slips e la Val Resartico oppure scendere direttamente a Venzone per l’antica mulattiera (CAI n. 705).

Friuli

Malga Mongranda

Da Mongranda seguendo il sentiero CAI n. 806 si può raggiungere casera Val; di fronte ad essa, in direzione est, sul versante sud ovest del monte Lovinzola, si scorge la grotta “Crist di Val”. Le pareti e parte della volta sono quasi totalmente istoriate da incisioni e bassorilievi. In passato è stata oggetto di culto, in particolare si saliva fino qui per invocare la pioggia nei periodi di siccità. Molto interessante anche la grotta del "Magico Alverman" (o grotta del "Riu Muart" - "Rio Morto"), censita nel 1995, che si snoda su una lunghezza di 1308 metri, adatta alla speleologia. Sulla strada che unisce Villa Santina e Chiaicis, sopra Riviasio, si trova una fonte d'acqua ritenuta salutare “La âga dal paradîsj/L'acqua del paradiso”.

Friuli

Malga Fossa di Sarone

Gli edifici della malga sono contornati dalla faggeta che a fine monticazione assume una ricca varietà di colori. Nelle malghe prealpine la monticazione si prolunga facilmente fino ai primi giorni di novembre. Malga Fossa di Sarone è adagiata ai piedi del Collat, un modesto rilievo che si affaccia sulla pianura sottostante, e si estende su due doline adiacenti, Fossa di Sarone e Folador. A Caneva restano suggestivi ruderi delle mura di cinta e del borgo con il mastio, resti del antico maniero. Nella chiesa di S. Lucia sono conservati affreschi rinascimentali. La dorsale che si estende da malga Fossa di Stevenà al Piancavallo, lungo la quale si trova anche malga Fossa di Sarone, è percorsa dalla viabilità di collegamento a tratti sterrata e sconnessa.

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