Malga Ielma di sotto
Come in alcune altre casere della regione, a Ielma di Sotto è stato conservato il tradizionale supporto alla caldaia per la lavorazione del latte, chiamato “musse”. Le pendici del Colle di San Pietro, sopra la conca su cui sorge la malga, sono popolate da larici (Larix decidua), abeti rossi (Picea abies subsp. abies) e qualche faggio (Fagus sylvatica). Il sottobosco è ricco di lamponi (Rubus idaeus), un'ottima idea per una sana e dolce merenda. I primi documenti relativi alla malga risalgono all'incirca al 1200. Proseguendo a sinistra al bivio che si incontra poco dopo la casera, percorso circa un chilometro, si giunge a casera San Giacomo; proseguendo dritti si sale, con brevi tornanti, alla vicina casera Ielma di Sopra e da qui alla malga Pieltinis.